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Calici di vetro intagliato e inciso con superfici di color giallo e rubino. Stile boemo
Nel corso del diciannovesimo secolo non ci furono grossi cambiamenti per quel che riguarda i metodi di produzione e gli utensili, e nemmeno l'avvento della meccanizzazione ebbe un grosso impatto sul vetro industriale. L'industria vetraria da impresa precaria e per certi versi ancora misteriosa andò però assumendo un carattere più scientifico nel corso del secolo. Nella progettazione delle fornaci, si studiarono degli accorgimenti per risparmiare combustibile, mantenere temperature più elevate e un ambiente più puro che limitasse le contaminazioni del vetro e nelle principali vetrerie cominciarono a lavorare i chimici. Grazie a questi progressi scientifici e tecnici, i vetrai riuscirono a dedicare più tempo alla sperimentazione e alla realizzazione delle infinite gamme di colori, forme tecniche e decorazioni che caratterizzano il vetro del XIX secolo. Nei primi venticinque anni in Europa prevalse la moda del vetro intagliato.
Con l'adozione del vapore come fonte energetica, l'intagliatore riuscì a controllare i giri della sua ruota con una maggiore precisione e a realizzare in modo più semplice l'intaglio profondo a diamante che consentiva l'elaborazione di motivi molto elaborati. Solo i progressi compiuti nel campo del vetro colorato in Boemia e in Francia riuscirono a insidiare la popolarità del vetro intagliato. Dopo l'Esposizione Internazionale del 1851, in Inghilterra si sviluppò un tipo di vetro inciso originale ed elegante ispirato all'antichità classica e al Rinascimento e per il quale era usata anche l'incisione all'acido. Fu così che l'Inghilterra per venti anni spiccò il salto al più alto livello della produzione. Anche Venezia nel frattempo, sotto la guida di Antonio Salviati, tornò in auge, con la rinascita dell'arte della smaltatura. Il vetro colorato tornò di moda grazie al rinnovato interesse per lo stile gotico nell'arte e nell'architettura, e alla generale idealizzazione del medioevo ad opera dei preraffaelliti. Intorno al 1870, si giunse alla fabbricazione di vetro di migliore qualità e a una vasta gamma di colorazioni.
Calice inciso all'acido realizzato presso Stourbridge, intorno al 1870
L'invenzione della pressa a formare, realizzata negli Stati uniti nel 1820, che portò questo paese ad avere un ruolo determinante negli anni successivi, segnò l'inizio della produzione di massa. I vetrai, grazie al rapido susseguirsi di innovazioni e allo sviluppo delle comunicazioni, produssero oggetti con una gran varietà di colori e decorazioni.

Inghilterra

Nel corso dell'Ottocento, la produzione inglese riscosse grande successo a livello internazionale grazie al potenziamento dell'arte dell'intaglio che si manifestò con precisi caratteri stilistici, propri del Regency, che subordinavano la forma alla decorazione. L'intaglio conferiva ai vetri solidità e imponenza, tratti tipici sia delle espressioni artistiche del Regency, sia dello stile impero dell'Europa continentale.
Oggetti veneziani realizzati tra il 1870 e il 1875 da Antonio Salviati
L'incisione non ebbe un grande successo nel primo Ottocento, quando l'incisione alla ruota o alla mola era limitata alle coppe dei calici. Il periodo di diffusione dell'incisione alla ruota fu quello vittoriano, favorito dalla diffusione della moda di vasi e bicchieri a corpo globulare. Nell'ambito delle decorazioni di ispirazione classica, alle quali poi si aggiunsero motivi del Rinascimento del Barocco, dell'arte araba ed egizia, dando luogo ad espressioni eclettiche, un ruolo importante fu svolto dalla Thomas Webb & Sons di Stourbridge, che ebbe come incisore F.E. Kny, un pioniere del "cristallo di rocca" che trovo l'esponente più significativo in W. Fritsche. Nel "cristallo di rocca" le zone o le linee incise erano lucidate in modo che tutta la superficie dell'oggetto avesse una lucentezza omogenea, mentre l'incisione praticata era molto più profonda. Nella seconda metà dell'ottocento si giunse all'utilizzo della tecnica del vetro- cammeo, nel tentativo di riprodurre il vaso Portland, capolavoro della vetraria romana del I secolo d.C. e conservato al British Museum, la cui rottura in circa duecento pezzi nel 1845 aveva suscitato una vasta eco. La tecnica del vetro-cammeo ebbe un grande successo e un grande utilizzo in Inghilterra. Si trovò una formula più economica per la produzione, che prevedeva decorazioni semplificate, floreali e vegetali, ottenute con l'incisione all'acido e alla ruota. Il vetro-cammeo, che godette di una grande popolarità anche negli Stati Uniti, fu un'espressione tipicamente inglese, che rimase quasi estranea agli altri paesi europei. Anche in Inghilterra, nell'ottocento si assiste ad un impiego sempre più frequente del vetro colorato con ossidi metallici. I lampadari in vetro intagliato, dei quali l'Inghilterra aveva il monopolio, continuarono ad avere una grande diffusione; tipici erano quelli di epoca vittoriana con molti lumi disposti su piani differenti e pendenti sfaccettati che enfatizzano gli aspetti luminosi.
Riproduzione del vaso Portland realizzata tra il 1874 ed il 1876

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