Fasi della creazione della vetrata

Abbozzo. Premessa all'esecuzione di una vetrata, che definisce il modello dell'opera ultimata e funziona da campione. Contiene il disegno delle armature di ferro, che dividono la vetrata in pannelli, e la composizione grafico-cromatica. In genere l'abbozzo è in scala 1/10.

Colorazione. E' la fase in cui il pittore su vetro organizza il suo progetto di colorazione, in funzione della destinazione della vetrata e della sistemazione nell'edificio.

Cartone. Consiste nella predisposizione di un cartone della stessa grandezza della vetrata, sul quale deve essere tracciato tutto quello che concerne la lavorazione, a cominciare dalle misure dei pannelli in cui sarà diviso il vano.

Tracciato e calco. In questa fase, il vetraio posa un calco sul cartone e traccia le linee che determinano il taglio dei pezzi di vetro. Il calco viene riportata su carta forte, tramite carta carbone e si ottiene il tracciato. Ogni pannello viene poi numerato in modo da ritrovare la posizione esatta di ogni pezzo. I diversi disegni vengono quindi separati e il cartone viene appeso al muro, per essere utilizzato come punto di riferimento.

Calibratura. E' la preparazione delle sagome dei pezzi che saranno tagliati nel vetro. I contorni delle parti vengono ritagliati con una forbice a tre lame, staccando una sottile linguetta di carta, la cui larghezza di 1mm corrisponde a quella del piombo.

Taglio. Secondo una tecnica utilizzata a partire dal Rinascimento, il vetro viene tagliato con una punta di diamante o con un tagliavetro a rotelline. Dato che il diamante non è in grado di incidere il vetro in profondità, il pezzo deve essere staccato con la pressione delle dita o con una martellina. Eventuali imperfezioni sono corrette con un grisatoio o con una pinza da vetraio e gli angoli taglienti si smussano con una lima o con una pietra dura. Il pezzo, accompagnato dalla sua sagoma, viene posato su di una superficie piana.

Pittura. Applicata solo su richiesta dell'artista, ha come effetto quello di modificare la trasparenza del vetro. E' possibile procedere all'operazione in due modi diversi: drizzando il pannello verticalmente su di un cavalletto, oppure posando il pennello su una tavola trasparente, appoggiando gli avambracci su un ponte di legno durante il lavoro. Il pittore, in questa fase, si avvale di un materiale detto grisaglia, formato da polvere di ossido di ferro o di rame, alla quale si unisce un solvente. Questa, caratterizzata da consistenza differente a seconda dell'effetto che si vuole ottenere, si stende con acqua o aceto, cui si aggiungono gomma arabica o sostanze resinose. Oggi esistono grisaglie di diverso colore, preparate con acqua e gomma arabica. Ogni pittore ha poi un metodo personale di applicazione e, utilizzando tecniche diverse, è così in grado di mettere in luce il proprio talento.

Tipi di colore utilizzati
  • Giallo d'argento. Usato a partire dal 1300, è un sale d'argento sminuzzato molto finemente, con l'aggiunta di ocra gialla scalcinata e stemperata con acqua.
  • Jean-Cousin. Utile per preparare i toni chiari, è poco usato attualmente. Si presenta sotto forma di polvere a base di triossido di ferro che viene mescolato a un fondente. Prende il nome da un pittore attivo a Sens nel XVI secolo, periodo a partire dal quale questo tipo di colore venne utilizzato.
  • Smalti. Usati soprattutto nel XVII, nel XVIII e nel XIX secolo, sono a base di ossidi metallici.


Incisione. Può essere eseguita prima della pittura dei pezzi ed ha come scopo l'arricchimento della vetrata. Originariamente si praticava con lo smeriglio o con le lime metalliche, fino ad incontrare il colore originale del pezzo di vetro. Oggi si utilizzano strumenti meccanici come la mola, la rotellina di acciaio e, soprattutto, l'acido fluoridrico. In quest'ultimo caso, le parti di vetro che non devono essere toccate dall'acido vengono coperte da uno strato di cera vergine o vernice bituminosa, mentre quelle che devono essere sottoposte all'operazione sono trattate con l'aiuto di un pennello. I risultati di questa tecnica si possono osservare nelle vetrate di Jacques Gruber e della Scuola di Nancy.

Cottura. Viene praticata ad una temperatura di circa 600 °C sulla grisaglia, il giallo d'argento, il Jan-Cousin e gli smalti. I pezzi di vetro, cotti in genere in forni a corrente elettrica, vengono ricoperti di gesso disidratato e separati gli uni dagli altri con sbarre di ferro. A cottura ultimata, è necessario attendere una giornata prima di rimuovere i pezzi dal forno.

Impiombatura. Consiste nell'incastonare ogni pezzo di vetro in bacchette di piombo che, essendo molto malleabili, ne assumono la forma. I pezzi di vetro vengono successivamente laminati e poi saldati mediante stagno ad agni punto di giuntura. Un mastice liquido viene fatto in seguito penetrare sotto le ali del piombo per rendere l'intera struttura rigida e impermeabile. La tecnica risale agli inizi dell'XI secolo in Francia. Oggi i piombi sono fabbricati industrialmente ma, nel caso di restauri delicati, è necessario costruirli manualmente e riprendere la forma dei piombi medioevali, costituiti da un nucleo largo e da due alette laterali più strette. I pezzi di vetro, inseriti nel piombo, possono essere tolti sollevando le alette, così che è possibile eseguire piccole riparazioni in loco, senza dover rimuovere il pannello.

Stuccatura e impermeabilizzazione. Per impedire alla pioggia o al vento di penetrare all'interno dell'edificio, si introduce, sotto le alette di piombo, un mastice composto di bianco di Spagna, olio di lino ed essiccante. Il pannello, che per qualche giorno non deve subire alcuna manipolazione al fine di garantire lo stabilizzarsi dell'operazione, viene poi cosparso di segatura che assorbe il mastice in eccesso.

Fissaggio. Consiste nel posizionare la vetrata nel vano dell'edificio. Ogni pannello viene infilato e fissato con mastice in un'armatura metallica, composta di ferri piatti o barre a "T", muniti di scanalature. Le fessure nella pietra del vano si tappano con malta di calce. I punti in cui due pannelli si incontrano vengono fissati mediante legamenti saldati ai piombi, a barre di ferro di sezione circolare.


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