Dal II Secolo d.C. alla caduta dell'Impero Romano

Nel corso del II e III secolo d.C., l'impero romano raggiunse prima l'apice dell'espansione territoriale e della prosperità materiale, poi alla morte di Marco Aurelio avvenuta nel 180, visse un capovolgimento della situazione che portò alla guerra civile e alle lotte per la successione. Tali fattori esercitarono un'influenza sull'industria vetraria. La maggior parte delle tecniche a soffiatura e a stampo perfezionati nel periodo della dinastia Flavia sopravvisse fino al II secolo. Il possesso di vasellame e di suppellettili di vetro perse la sua attrattiva quando divenne alla portata di tutte le classi sociali della Roma imperiale. I vetri più preziosi erano meno richiesti, rispetto alla gran quantità di vetri comuni usati per i servizi da tavola o per conservare i prodotti; si trattava di piatti, vassoi, ciotole, bicchieri, coppe, bottiglie, brocche, caraffe e saltuariamente lampade, calamai, mestoli o cucchiai. Erano oggetti a colorazione naturale o in vetro decolorato. Nonostante le tendenze di mercato simili nelle varie parti dell'impero, non mancano differenze regionali che caratterizzarono il lavoro di singole manifatture. Nel II secolo i vetrai cominciarono a creare recipienti colorati con nuove forme: fiaschette soffiate a stampo con il corpo a forma di testa umana; vasi, bottiglie, brocche soffiate in stampi che decoravano i recipienti con motivi geometrici, poi nuovamente soffiati dopo essere stati tolti dallo stampo. Decorazioni del vetro non geometriche, con fili e spirali di vetro simboleggianti uccelli, fiori e rettili, emersero contemporaneamente nelle zone occidentali e orientali dell'impero. Tra il III e il IV secolo, la società romana visse una graduale e completa trasformazione: il trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli e il riconoscimento del cristianesimo come religione di stato. Per il vetro e la sua manifattura iniziò una nuova epoca, caratterizzata da un impressionante cambiamento delle decorazioni, delle forme e dei colori, rispetto a quelli in voga all'inizio dell'impero. I recipienti per la conservazione e il vasellame da tavola, soffiati con pareti molto sottili, erano di vetro colorato con tenui sfumature di giallo, verde oliva, bruno, e raramente di vetro incolore o verde bluastro. Le forme si ridussero per numero e varietà. I recipienti casalinghi raramente erano decorati, ma alcuni presentano ornamenti di fili spiraliformi e gocce (dello stesso colore del recipiente o turchesi) disposte a caso. Nel corso del IV secolo gli artigiani romani riscoprirono la tecnica della foglia d'oro graffita. Racchiudendo tra due strati di vetro incolore una foglia d'oro incisa con scene mitologiche, motivi ebraici o cristiani, creavano dei medaglioni da inserire nella base di tazze e di altri recipienti. A Colonia, esistevano specializzati intagliatori del vetro, che produssero gli esemplari intagliati più famosi dell'antichità. I capolavori di questo periodo sono le piccole coppe chiamate diatreta. Nel V secolo le invasioni e migrazioni delle tribù germaniche posero fine al dominio imperiale in occidente, e portarono alla nascita di stati separati in Germania, in Gallia, in Spagna, nel nord Africa e in Italia, tutti assoggettati ai dominatori germanici. L'autorità centrale con sede a Costantinopoli, esercitava la propria influenza sulle provincie del Mediterraneo orientale, mentre nell'Est la cultura imperiale romana continuò a svilupparsi senza interferenze, e diede origine alla cultura bizantina. L'attività economica dell'Italia e dell'Africa continuò ad essere fiorente, almeno all'inizio, ma nelle provincie a nord delle Alpi, molti dei principali centri dell'industria vetraria cessarono del tutto la loro attività. I livelli qualitativi della produzione scesero e le decorazioni furono sempre meno diffuse e variegate. In oriente artigiani siro-palestinesi continuarono a produrre oggetti soffiati a stampo fino al VII secolo, mentre oltre i confini del mondo bizantino dopo le vittorie arabe emerse uno stile islamico squisitamente decorativo che segnò la fine delle antiche tradizioni vetrarie.


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